Spermiogramma per la valutazione della fertilità maschile 

L'infertilità maschile

L'infertilità colpisce gli uomini e le donne e circa il 50% dei casi di infertilità di coppia è imputabile a un fattore maschile.
Le principali cause di infertilità maschile sono il varicocele, le infiammazioni delle ghiandole accessorie maschili, l'ipogonadismo, i difetti nella discesa dei testicoli a livello dello scroto, l'obesità, i tumori testicolari, le anomalie genetiche.

A queste patologie si aggiungono i danni determinati da inquinamento ambientale, stile di vita e condizioni socio-economiche.

L'apparato riproduttivo maschile è infatti particolarmente sensibile all’azione di inquinanti ambientali e di quelli derivanti da stili di vita sbagliati, come l’alcolismo e il tabagismo.

Spermiogramma


Lo spermiogramma è l'esame di base per la valutazione della potenziale fertilità maschile.

L'esecuzione dello spermiogramma richiede una grande esperienza dell'operatore che deve essere specificamente perfezionato in seminologia.

L'esame deve essere effettuato attenendosi al manuale WHO 2021; deve essere osservata un'astinenza dai rapporti sessuali compresa tra due e sette giorni; il campione va prodotto in studio e prima dell'esecuzione dell'esame va eseguita una corretta anamnesi per valutare possibili interferenze sull'esito dell'esame stesso.

I parametri principali che devono essere analizzati sono il numero, il movimento e la morfologia degli spermatozoi; ma altri elementi sono altrettanto importanti nella corretta refertazione come il pH, il volume, i leucociti, le cellule pavimentose, le zone di agglutinazione, i corpuscoli prostatici, etc

Frammentazione del DNA spermatico



Il test di frammentazione del DNA esprime la percentuale di spermatozoi danneggiati, che rappresenta l’indice di

frammentazione del DNA (DNA Fragmentation Index, DFI). Si ritiene che il valore soglia significativo sia il

30%.

È stata descritta una correlazione tra un valore di DFI > 30 % e il prolungamento del “tempo per ottenere la gravidanza.

È stata rilevata una correlazione inversa fra DFI e tasso di gravidanza dopo inseminazione intrauterina.

I risultati pubblicati in letteratura mostrano una correlazione fra sDF e aumento di embrioni di bassa qualità nella fecondazione in vitro; un’elevata sDF è inoltre correlata ad un minore tasso d’impianto.

In caso di aumento della sDF il tasso di aborti spontanei mostra un aumento di circa 2 volte.

Le condizioni per le quali vi è maggior consenso sulle indicazioni all’esecuzione dei test per la misura

della sDF sono le seguenti:

·       varicocele clinicamente rilevabile. Il test è indicato in particolare nei casi di pazienti con: varicocele di II-III grado e parametri seminali normali; varicocele di I grado e parametri seminali borderline o anormali.

·       infertilità inspiegata

·       fallimento alla IUI

·       aborto ricorrente

·       Pazienti con parametri seminali borderline e fattori di rischio come il fumo di sigaretta 

Il test per la frammentazione del DNA spermatico, in conclusione, può servire a completare lo studio e a migliorare la gestione delle coppie infertili. 

Terapia medica ormonale

La terapia medica dell’infertilità maschile idiopatica può essere suddivisa in terapia ormonale e terapia con antiossidanti: la terapia medica ormonale può essere praticata con le gonadotropine e i SERM (modulatori selettivi del recettore estrogenico).
I dati della letteratura più corposi si hanno indubbiamente con la terapia gonadotropinica che può essere effettuata con l'utilizzo di FSH e/o gonadotropina corionica.
I SERM  più utilizzati sono invece il tamoxifene e il clomifene

Probiotici e infertilità maschile

Diverse evidenze scientifiche suggeriscono un potenziale

effetto benefico dei probiotici nella terapia dell’infertilità 

maschile.

Diversi ceppi e la combinazione tra loro determinerebbero un miglioramento del liquido seminale agendo sia sulla concentrazione che sulla motilità e la morfologia nemaspermica.

I ceppi in questione sono diversi, di seguito ne elenco quelli con maggiori evidenze: Lactobacillus casei, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus bulgaricus, Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium breve, Bifidobacterium longum, Lactobacillus paracasei, Streptococcus thermophilus


Nutraceutica e infertilità maschile


Sebbene la letteratura non mostri forti evidenze sull’utilizzo della nutraceutica nell’infertilità maschile diversi studi hanno dimostrato un possibile aiuto di alcune sostanze nel migliorare la qualità del liquido seminale.

Probabilmente la mancanze di forti evidenze è anche legata ad una non corretta selezione dei pazienti e ad una tempistica non idonea di somministrazione.

Possiamo suddividere queste sostanze nelle seguenti categorie:

·      aminoacidi: arginina e acido aspartico

·      vitamine e/o micronutrienti: vit.E, vit. C, carnitina, acido lipoico, coenzima Q 10

·      microelementi: zinco, selenio

·      composti lipidici e/o zuccheri: licopene e myo-inositolo

·      polipeptidi e/o proteine: glutatione, callicreina, SOD

Sport e fertilità maschile


L'esercizio fisico può essere un'opzione efficace per migliorare la qualità dello sperma, ma è importante scegliere il tipo di attività più adatto in base all'obiettivo desiderato.

Un recente studio ha confermato che l’esercizio moderato migliora la qualità dello sperma, mostrando effetti diversi a seconda del parametro considerato: l’esercizio aerobico all'aperto è risultato particolarmente efficace nell’aumentare il volume dello sperma, gli "altri sport" hanno migliorato motilità e conteggio totale, l'allenamento con i pesi ha avuto un impatto positivo sulla morfologia spermatica.

L’attività fisica deve essere comunque moderata e strutturata; un esercizio eccessivo può al contrario ridurre la qualità spermatica; alcuni studi hanno infatti riportato che la il numero degli spermatozoi  può essere ridotto del 14-20% con oltre 10 ore a settimana di esercizio intenso


Il Tumore del testicolo


Il tumore del testicolo rappresenta l'1% delle neoplasie maschili e, in generale, il 5% dei tumori del tratto uro-genitale, con un’incidenza di 3-10 nuovi casi per 100.000 maschi all'anno nel mondo occidentale.

In Italia i tumori del testicolo rappresentano la neoplasia maligna più frequente nei maschi con meno di 50 anni(12%).

Il tumore del testicolo è generalmente sospettato all’esame clinico. 

La sintomatologia d'esordio di un tumore testicolare è costituita da un aumento del volume testicolare. 

In un elevato numero di casi, soprattutto per quanto concerne le lesioni non palpabili, la diagnosi è per lo più occasionale nell'ambito di controlli andrologici eseguiti per infertilità.

La prognosi per il tumore del testicolo è generalmente molto buona, con tassi di sopravvivenza a 5 anni che superano il 90%, soprattutto se la diagnosi è precoce. 

In alcuni casi, la guarigione può raggiungere il 99%, specialmente se il tumore viene individuato nelle sue fasi iniziali


Icona – Telefono
Prenotate un appuntamento per uno spermiogramma
Prenota una visita